GWI-2023

Mercato SPA e benessere: quanto vale questo business

I settori dell’economia del benessere si sono ripresi e hanno superato i livelli pre pandemia. E’ quanto pubblicato dal Global Wellness Institute, basandosi su un’ampia indagine condotta da gennaio a settembre 2023.

L’economia del benessere comprende tutti i comparti industriale/terziario collegati ad attività e stili di vita riconducibili al “mondo benessere”. Il Global Wellness Institute (GWI) ha condotto un’indagine in tale ambito, classificando ed analizzando 11 indicatori diversi: dal mondo Spa a quello delle terme, dal turismo all’edilizia dedicata, benessere sul posto di lavoro ecc. Un’analisi che ha coinvolto 218 Paesi. 

La domanda di benessere dopo la pandemia: cosa è cambiato

Si è tanto parlato di come la pandemia abbia interrotto lo sviluppo dell’economia del benessere nel breve termine. Stiamo registrando però dati interessanti, che generano cambiamenti importanti nelle opportunità di crescita del settore a lungo termine. È cresciuta infatti la consapevolezza dei molteplici fattori che influenzano la salute e sono aumentati igruppi di stakeholder coinvolti rispetto al passato. 

Per i prossimi cinque anni, gli analisti prevedono che l’economia globale del benessere crescerà a un ritmo sostenuto dell’8,6% annuo. Un dato molto importante, perché risulta superiore alla crescita prevista del PIL globale (5,1% da previsioni del FMI).

Si presume che l’economia del benessere chiuderà con quasi 6,3 trilioni di dollari nel 2023 e si orienti verso gli 8,5 trilioni di dollari nel 2027.

I numeri del benessere nel mondo

Partiamo da “Turismo del benessere” inteso come viaggiare ricercando il miglioramento o il mantenimento del proprio benessere personale (l’indicatore unisce tutte le voci di spesa effettuate dai turisti che effettuano tale tipo di viaggio). Dopo il picco di 720,4 miliardi di dollari del 2019, le spese sono crollate a causa della pandemia. Oggi, anche se non siamo ancora tornati al livello pre-pandemico, il turismo del benessere rimane il quarto settore più importante dell’economia del benessere (11,6% di tutta la spesa globale). Emerge anche un dato importante: i viaggiatori legati al benessere sono più ricchi, hanno viaggiato molto e sono disposti a spendere più di altri per esperienze di viaggio, servizi e comfort che supportano le loro scelte. Gli Stati Uniti sono al primo posto della classifica dei primi venti paesi, seguiti da Germania, Francia, Austria, Svizzera, Giappone e Italia, in settima posizione.

Altro indicatore per noi molto interessante è il mondo SPA: strutture che promuovono il benessere attraverso servizi terapeutici e professionali per corpo, mente e spirito. Va detto che da quando il turismo SPA/Benessere è entrato nelle tendenze del consumismo mainstream, il settore si è evoluto rapidamente. Si investe sempre più nello sviluppo di nuove strategie, prodotti, esperienze e destinazioni.
Benessere, ospitalità e viaggio oggi convergono in contesti diversi e senza precedenti, sperimentando nuovi modelli di business per soddisfare viaggiatori sempre più informati ed esigenti. Più i consumatori includono il benessere nel loro stile di vita, più aumentano le aziende che investono per integrarlo nella propria offerta, intercettando così le spese dei viaggiatori del cosiddetto “turismo del benessere”.

Duramente colpito dalle prime fasi della pandemia, nel 2022 si registrano i primi segnali di ripresa. Nel 2022, in tutto il mondo, operavano 181.175 SPA (stima GWI) ed il settore generava ricavi per 104,5 miliardi di dollari ed oggi Nord America e Medio Oriente-Nord Africa hanno recuperato e superato i livelli pre-pandemici. L’industria SPA/termale è concentrata prevalentemente in Europa, Asia e Nord America. L’Europa, da sola, ha il più grande mercato SPA/termale regionale, sia in termini di ricavi (41 miliardi di dollari nel 2022) che di numero di stabilimenti termali (63.194).

Cosa si prevede per il futuro? Il marketing territoriale, ad esempio, diventerà sempre più autentico e locale. Non a caso le sorgenti termali sono il settore che ha visto la maggiore crescita di marketing e sviluppo, soprattutto nei Paesi dalle tradizioni termali ben radicate (Europa al primo posto). I nuovi dati evidenziano che il settore SPA/benessere è tra quelli con proiezioni di sviluppo interessanti a livello internazionale. Dalla ripresa post-pandemica l’economia del wellness è cresciuta velocemente ed il settore SPA risulta tra quelli trainanti.

Parliamo ora di sorgenti termali o minerali. Questo settore comprende tutti gli stabilimenti che generano ricavi grazie all’utilizzo, a scopo terapeutico o ludico, di acque con proprietà specifiche (termali, minerali, marine). Attualmente sono operativi 31.290 stabilimenti termali in 130 paesi. Queste realtà, nel 2022, hanno prodotto 46,3 miliardi di dollari di ricavi. Le zone Asia-Pacifico ed Europa, insieme, rappresentano il 94% dei ricavi del settore ed il 93% degli stabilimenti operativi. Un aspetto molto importante da valutare è che vi sono almeno 42 nuovi progetti già partiti nel 2023 ed oltre 200 progetti in fase di avvio. I paesi che oggi annoverano la maggior concentrazione di investimenti e aperture sono: Cina, Giappone, Stati Uniti, Ungheria, Francia, Russia, Turchia, Australia, Germania, Spagna, Brasile e Tunisia.

Altro indicatore analizzato da GWI è alimentazione sana, nutrizione e perdita di peso. Voci connesse agli indicatori precedenti, che comprendono la spesa per prodotti che migliorano la salute e il benessere, vitamine/integratori alimentari, prodotti dietetici e servizi per la riduzione del peso corporeo. Questo è un settore cresciuto costantemente negli ultimi anni, fino ad arrivare 1.079,3 miliardidi dollari nel 2022. Oggi è la seconda voce dell’economia del benessere (in pole position troviamo la cura personale e della bellezza). Gli Stati Uniti hanno la più alta spesa pro capite, il triplo rispetto all’Europa. Tuttavia i dati raccolti da GWI evidenziano che i tassi di crescita più elevati, nel periodo 2020 – 2022, si sono registrati in America Latina-Caraibi e Medio Oriente-Nord Africa.  

Come già evidenziato sopra, la cura personale e bellezza (spese per igiene e cura di corpo, viso, pelle, capelli e unghie) è il settore più importante nell’economia del benessere (1.088,7 miliardi di dollarinel 2022).  Il Nord America rappresenta il mercato principale, sia in termini di dimensioni (335,5 miliardi di dollari) sia per spesa pro capite (901 dollari). Seguono America Latina-Caraibi, Nord America e Centro Africa del Nord-Est, che hanno registrato i tassi di crescita più elevati nel periodo 2020 – 2022.

Per l’attività fisica si è analizzata la spesa associata a attività fisica legata a centri sportivi, tempo libero e svago. Secondo le stime del GWI, l’attività fisica rappresentava il 17,4% della spesa totale dell’economia del benessere a livello mondiale nel 2022. Oltre il 91% della spesa mondiale di tale attività avviene in Nord America, Asia Pacifico ed Europa. L’Italia è in undicesima posizione.

Altro indicatore analizzato: il benessere mentale (spesa legata ad esempio a miglioramento degli spazi sonno, prodotti nutraceutici che stimolano il cervello, auto-miglioramento, meditazione, ecc.). Secondo il Report pubblicato da GWI, il benessere mentale ha raggiunto i 180,5 miliardi di dollari a livello globale (dai 130,2 miliardi di dollari nel 2019). Molti Paesi hanno registrato un’espansione sostanziale nel periodo 2019 – 2022, tra cui: Stati Uniti, Cina, Canada, Regno Unito, Francia, Messico e Turchia. L’Italia appare in nona posizione.

Altro indicatore: medicina tradizionale e complementare (ovvero le spese per diversi sistemi di guarigione che generalmente non sono considerati parte della medicina convenzionale o del sistema sanitario prevalente). Tale aspetto, secondo le stime di GWI, rappresenta il 9,2% dell’intera economia globale del benessere. Molte di queste pratiche mediche sono originarie della regione in cui vengono utilizzate, tuttavia oggi ve ne sono tante praticate in tutto il mondo (es.: agopuntura, medicina tradizionale cinese, chiropratica). Asia-Pacifico ed Europa sono tra i maggiori mercati (es. : medicina tradizionale cinese in Cina, ayurveda in India, naturopatia/ balneoterapia in Germania, ecc.).

Infine parliamo di sanità pubblica, prevenzione e medicina personalizzata, fattore che include tutte le spese per servizi medici e sanitari pubblici per la cura delle persone, la prevenzione delle malattie o l’individuazione di fattori di rischio. GWI stima tutto ciò abbia generato 610,9 miliardi di dollarinel 2022. La medicina personalizzata è un segmento che merita attenzione perché ancora poco conosciuto, ma in forte crescita. Gli Stati Uniti rappresentano il 36% della spesa totale del settore.  

L’analisi del settore Immobiliare ha puntato la lente sulle spese per l’introduzione di elementi di benessere in edifici residenziali, ricettivi, commerciali ecc. GWI stima che gli immobili destinati al benessere rappresentino ora circa il 3% della produzione edilizia globale annua.

Parlando invece di benessere negli ambienti di lavoro (ovvero le spese del datore di lavoro per servizi, attività e attrezzature che migliorano salute e benessere dei dipendenti), si evidenzia che tale fetta del mercato globale ammonta a 50,6 miliardi di dollari nel 2022. Nord America ed Europa, insieme, rappresentano tre quarti di questo mercato. Seguono Germania, Giappone, Regno Unito, Francia, Corea del Sud e Italia al settimo posto.

Fonte: “Global Wellness Institute, Global Wellness Economy Monitor 2023, Novembre 2023